giovedì 17 maggio 2018

Festina FEMMINILE Francesca Frati


Sono una donna che vive a Firenze.
Sono la Francesca Frati che Festina Lente ha incontrato il 31 marzo. La viglia di una Pasqua che è stata anche un Primo d'aprile era il giorno perfetto per rivelare segreti intimi e sacri e poi mascherarli da burle.

Da un paio d'anni ho comprato casa e quando dico la parola mutuo la voce traballa, ma insomma è piccolo. Appena svelo dove si trova la mia casetta, ci tengo subito a precisare che mi muovo molto: Milano, Roma, un viaggio recente a Tokyo. Alla scoperta di Tokyo, da sola, per cinque giorni sono partita ogni mattina per un quartiere diverso ed ognuno è veramente un mondo a parte. In certi scorci ti sembra di essere in Europa, che ne so a Parigi, in certi è proprio la grande metropoli, luci da tutte le parti, folle di persone che attraversano la strada. Un paese molto rassicurante, anche se sono apparentemente freddi, lo senti l'abbraccio dei giapponesi.

Firenze, pensa te, l'ho sempre difesa. Cosa non vera che ci si conosce tutti: ci sono mille posti, se stasera scelgo di andare in dieci bar in cui usualmente non vado, di sicuro non incontrerò nessuno che conosco pur conoscendo tantissime persone di Firenze. Ora mi fai questa domanda, se questa città è cambiata, e sento un po' di fastidio. Mi sta stretta, non lo so se è cambiata. La mia percezione di Firenze è cambiata. Non nego che mi piacerebbe andarmene. Non solo professionalmente perché potrei avere sbocchi diversi. L'età ce l'ho, ora o mai più per spingere e andare a Milano non mi dispiacerebbe.

Non ho mai mandato un curriculum in vita mai. Ora lo sto facendo, ho iniziato due mesi fa a rifarlo. Vediamo di rimettersi in gioco e mandarlo anche solo come sfida. In realtà però è strano perché non riesco a finirlo, alla fine tra i lavori ci metterò il curriculum stesso. Prevedo di finirlo in un anno. Sono free-lance e lavoro in parte nella moda, in parte nella comunicazione. La moda è arrivata assolutamente per caso, avevo diciott'anni, c'era la mia amica, vieni a lavorare. Da lì non ho mai abbandonato. Ho iniziato vestendo le modelle ed i modelli poi sono entrata negli studi fotografici. Mi piace tantissimo quello che faccio, ma non avrei mai pensato. Il percorso nella comunicazione è quello che ho in realtà studiato, però anche lì mi ci sono trovata per caso perché questo ragazzo che mi ha chiamato era amico del mio fidanzato di allora. Lui era un po' scettico, infatti mi ha poi detto "guarda non t'avrei dato una lira" e invece sono l'unica che alla fine è rimasta in tutto il percorso.




In questo momento sto bene Altrove. Sono in una fase che sto cercando di mollare degli attaccamenti che io ho. Per esempio io sono legatissima a mia madre. Cerco di tagliare radici ma non ce la faccio e la distanza rende a tutte e due il respiro dell'allontanamento. Mia madre vive accanto a casa mia. L'Altrove mi dà respiro, mi leva la tentazione di starle col fiato sul collo. Mia madre mi dice che si possono anche non fare i figli. Che ne so lei è spaventata che possa dimenticarmeli, come mi posso dimenticare per ore l'acqua che bolle. Forse non ha tutti i torti, ma io ancora non mi immagino una vita senza figli. Se il tempo sarà generoso, voglio sicuramente dei figli. Se Dio vuole non mi è mai partito l'orologio biologico. Io ho trentasette anni e non c'ho fretta.

Parlo della mia vita a fasi. Per cosa ho lottato nella vita? Il mio benessere. Cercare un equilibrio perché io per molte cose sono sbilanciata, faccio mille cose contraddittorie. Adesso sono in una fase zen, vorrei abbracciare tutti. L'amore universale. Mi auguro veramente che si riesca a trovare il senso di umanità, di condivisione, a Firenze come a Roma. Perché non superare atteggiamenti egoistici e di giudizio? I social ci hanno pompato l'ego. Piuttosto una condivisione vera, anche dei difetti, senza puntare il dito. Prendersela in leggerezza. Ecco.



"Do I contradict myself? Very well, then I contradict myself, I am large, I contain multitudes." 
Walt Whitman


Qui le altre interviste quando saranno caricate. Con Francesca abbiamo aperto la serie.