mercoledì 5 marzo 2014

Festina Mi chiamava Valerio


Valdarnese soprannominato il Pentolaio per via del lavoro del suo babbo, ha iniziato un viaggio capace di raccontare un'epoca salendo in sella alla bicicletta. Si chiama Valeriano ma Coppi lo chiamava Valerio. E lui lo chiamava Fausto, che tra ciclisti ci si dà del tu. 

Quante pedalate servono per arrivare da Ambra a Reggello? Sta facendo il giro del Valdarno il film tratto dalla sua storia di passione e dopoguerra. Dopo la trionfale presentazione a Reggello, il film arriva a Figline presso il Nuovo Cinema: 22 Marzo ore 16:00, 23 Marzo ore 16:00, 25 Marzo ore 21:30, 26 Marzo ore 21:30.
E l'11 aprile Mi chiamava Valerio è atteso ad Ambra in un programma denso: ore 14.00 ritrovo per passeggiata cicloturistica Ambra, ore 15.00 proiezione documentario sulla storia di Valeriano Falsini, ore 17.00 1° spettacolo, ore 21.00 introduzione di Giancarlo Brocci – Eroica la scoperta della cicloturistica d’epoca, ore 21.30 introduzione al film di Valeriano Falsini sulla storia della sua vita, ore 22.00 proiezione del Film 2° spettacolo.
Calendario dilatato, tra un appuntamento e l'altro c'è il tempo di parlarne, di avvertire chi lo conosce e chi potrebbe farlo. 

Certi sportivi si sentono in equilibrio solo su due ruote e Valeriano Falsini e la bicicletta non li hanno separati né l'artrosi alla schiena che stroncò la sua carriera di ciclista, né l'ictus da cui si è rimesso in piedi nel 2012. Quando la Nazione andò ad intervistarlo prima della produzione del film, lui fece finire sul giornale tutto il personale della fisioterapia del Serristori di Figline riempiendolo di elogi (vedi articolo).
Sembra che abbia questa grande capacità, il signor Valeriano, di aggregare e dare merito a chi lo circonda.


Qui sotto il documentario che presenta il film e racconta la sua storia di toscano in cui è una gioia riconoscersi. Al settimo minuto, il Renato Carosone che canta davanti alla bellissima pieve di Sant'Agata (Reggello) è Alessandro Riccio, geniaccio di Coverciano già noto a noi per il gran lavoro del Mese Mediceo e non solo. E a guardar bene, il territorio del Valdarno è il vero artefice di questo film ed in esso si rispecchia. L'idea è venuta a Patrizio Bonciani, che fin da ragazzo avvistava questo signore che correva in bici con la storica divisa della Bianchi. Partner del progetto, la Fresnel Multimedia (Reggello), Igor Biddau ed il suo staff. La sceneggiatura è di Maria Italia Lanzarini del Gruppo della Pieve. Musiche di Stefano Rossi (Reggello).
E quando una persona riesce a vivere una vita che diventa simbolo di un'epoca e di un territorio, non c'è di meglio da fare che andarsela a vedere.


Altre info e curiosità, nel sito del film>>Link