mercoledì 31 marzo 2010

Festina e la Lezione di Bucarest

Lectia/La Lezione di E. Ionesco. Ieri sera al Puccini, ma anche stasera, ore 21:00.
La comunità della Romania che si trova a Firenze non può perderselo. Lo spettacolo è in lingua e chi parla romeno può goderselo appieno (per gli altri i sovratitoli). Ieri i bambini del pubblico si sono scompisciati dalle risate, segno che parole, suoni e ritmi funzionano come un ingranaggio perfezionato al secondo.
Il grande attore del Teatro di Bucarest Horaţiu Mălăele divide la scena con tre donne. Una impersona Marie, la fedele domestica con il didietro gigantesco, che ricorda la Sophie invecchiata e vittima di incantesimo del Castello Errante di Howl di Miyazaki. Le altre due sono allieve, vestite con abitini leggeri e con i capelli legati tipici delle scolarette oggetto di sguardi sessualizzati.
Il vecchio e la ragazzina che sta ai suoi ordini: questo clichè largamente diffuso in pornografia, diventa teatro dell'assurdo su un palcoscenico in equilibrio vivace tra legno, stoffa, buio e fumo bianco che avvolge la platea.