sabato 15 maggio 2010

Festina et le GloBal kan Kan

Intervista sperimentale sul progetto Global Kan Kan.
Incontro Marco e Mattia giovedì a La Cite con l'idea di essere scomoda, ossia fin dall'inizio mi viene in mente di modulare il mio atteggiamento in base alle loro risposte. Sono due ragazzi della mia età e credo che reggeranno bene il gioco. Nello specifico, voglio mettere alla prova le parole che dicono, ed esordisco abbastanza neutra:
Qual è l'anima di Global Kan Kan?
Le anime sono due, quella folk e quella elettronica, e ci poniamo nei loro confronti in conflitto. La musica elettronica spesso è sterile, non allegra, vuota anche se viva. Al contrario la musica folk è morta. La nostra sfida è di mettere insieme l'una e l'altra e riuscire a far ballare insieme gente che spesso ascolta solo un certo genere.

Hanno parlato di conflitto, e allora cerco di crearlo facendo un po' la stronza. Voglio verificare se effettivamente lo sanno gestire.
Quindi quale motore è alla base della vostra ricerca?
(Mattia) Quando ascolto o creo un pezzo, lo scelgo se provoca piacere e divertimento.
E poi, quale altro contenuto o messaggio vi interessa passare?
Ehm.. non sottovalutare queste componenti.
E cosa intendete per musica "folk"?
La world music in generale, senza escludere nessuna zona.
Sì, ok, ma starete lavorando sull'approfondimento della produzione di qualche regione per scegliere i brani?
(Marco) Mah sì, dall'Angola al Sud e Centro America, dalla musica occitana a, perchè no, anche tutto il jazz. Ma nessuna influenza è esclusa. 'E forte la componente balcanica, perchè è una buona base su cui inserire altro.

Con il conflitto mi pare abbiano reagito bene, Marco si alza a prendermi un bicchiere di vino e, forse addolcita da quello, cambio i toni per esplorare il loro senso di gruppo, visto che si presentano come un collettivo osmotico.
Chi fa parte dei Global Kan Kan nella formazione che vedremo sabato a Fabbrica Europa?
Ci saranno Francesco Masi alla Tromba e Antonio Cordola al violino, che interverranno su brani composti da noi. Ci sarò dj Grissino from Turin e poi noi due. Sul palco prenderà posto una consolle basculante autocostruita con diaproiezioni. Geraldina sta costruendo due totem luminosi e Shon (sempre from Turin) penserà al visual.
Nel flyer ho visto anche Alberto Becucci, che so però essere in Spagna...
Sì, Alberto non ci sarà ma il suo è un apporto importante. Siamo stati insieme a suonare a Cracovia con il "Treno della Memoria" e a Bruxelles.
Come ci dobbiamo aspettare la serata di sabato?
Venire per vedere! Dovrebbe essere un passaggio dalla musica dei Dhoad, il gruppo che viene dal Rajasthan, a nord-ovest dell'India, alla nostra. Hanno anche un fachiro e negli ultimi 6 anni hanno fatto 500 concerti in 40 paesi differenti! Promuoviamo il fatto che la gente venga anche a sentire loro, e poi vorremmo far ballare alle persone generi a cui non sono abituati senza che se ne accorgano. Ci sarai?
Sì, verrò. Quali altri progetti avete in cantiere?
Come Global Kan Kan abbiamo firmato un contratto con un'etichetta di Ancona, la Clatter Records, con cui uscirà una prima release. Poi a giugno partiamo per una tournée a Berlino e ad agosto ci aspettano diverse date in Salento. Dai vieni con noi!

Che dire, la prova dell'intervista bastarda l'hanno superata. Stasera andiamo a provare sulla pelle i risultati dei loro conflitti e della dimensione della collettività. E andiamo anche per un altro motivo: Fabbrica Europa si apre anche con loro alla valorizzazione di personalità locali e lo fa nella serata ad ingresso gratuito dalle 23:00 (costo concerto Dhoad 12-10 euro). Facciamogli vedere con i numeri che la cosa ci piace.