giovedì 22 ottobre 2015

Festina produciamo Clorofilla


Clorofilla è una di quelle parole che impariamo come buone. Ricordo la luce filtrata dagli alberi che entrava nell'aula della mia scuola elementare. Ricordo la maestra che ci spiegava come le piante producono ossigeno con la luce e ho desiderato, nella mia megalomania infantile, riuscire a farlo pure io.

Clorofilla Film Festival è l'appuntamento in arrivo al Cinema Alfieri questo weekend, dal 23 al 25 ottobre. Vedete bene che io non posso che amarlo di getto per i miei trascorsi di betulla mancata.
Ma una buona ragione per cui lo amiate anche voi, è addentrarsi nel programma interessante che ci vengono a proporre.

VENERDI’ 23 OTTOBRE

Ore 18.00 Gleno – Dove finisce la valle di Francesco Di Martino (56’) TEMA: montagna, memoria
Siamo nella Val di Scalve, la stessa valle dove l’acqua del Povo, il primo dicembre del 1923, provocò il disastro della diga del Gleno: sono passati ormai novant’anni e la vita continua a scorrere. Il film documentario prende spunto dal solco lasciato da quel vortice di fango per raccontare la vita delle persone che oggi abitano questi luoghi, che hanno un rapporto stretto con la natura che li circonda. Uomini che eleggono la montagna a propria bussola in una continua scoperta di sé, che rinnovano ogni giorno lo stupore per i suoi mutamenti repentini e a volte paurosi. Giovani che scelgono di scalare vette irraggiungibili ai più, forti delle proprie mani e della propria testa. C’è anche chi arriva da lontano alla ricerca di un lavoro e di un paesaggio diversi e chi non riesce a dimenticare quel primo dicembre 1923 e fa del suo ricordo preziosa testimonianza per le nuove generazioni.
La montagna ci restituisce uno sguardo alto, soltanto all’apparenza indifferente all’affanno del mondo che vive ai suoi piedi.

Ore 19.00 Capital di Giulia Bruno, Lida Perin (27’) TEMA: acqua - vincitore Visioni ambientali 2015
Quali contraddizioni porta con sé una risorsa che nell’Europa del 21° secolo viene percepita come ovvia? L’acqua potabile oggi è costantemente presente nelle nostre vite, nelle nostre case, nella nostra quotidianità. Ma non è sempre stato così e forse non lo è nemmeno tuttora, in una grande città come Berlino. Arno Steguweit, primo idro-sommelier d’Europa e guru delle acque minerali; Samuel Höller, giovane ricercatore e membro di un’associazione ambientalista che promuove l’uso dell’acqua di rubinetto; Rachele Raffaele Cutolo, figlia della prima generazione di emigranti italiani ed esercente, nella Berlino protestante, di un negozio di articoli religiosi e acque sante; infine gli abitanti di una Slum appena nata nel cuore della capitale e priva di allacciamento idrico, raccontano i loro punti di vista e le loro esperienze. L'acqua, elemento invisibile, trasparente, accompagna le nostre vite senza lasciare traccia, ma scorre sotto traccia in ogni corpo, irrigandone i sogni.

Ore 19.30 Novo Modo e Festival Internazionale di Cinema e Donne presentano Eco de femmes di Carlotta Piccinini (30’) – partecipano la regista,  Stefania Piccinelli, autrice del soggetto  e gli organizzatori di Novo Modo e del Festival Internazionale di Cinema e Donne
Le donne che vivono nelle aree rurali del Maghreb rappresentano oltre il 35% della popolazione femminile e svolgono un ruolo chiave nell'agricoltura, costituendo circa l'80% della manodopera. Quasi tutto il lavoro agricolo è frutto dunque della loro fatica, ma i guadagni sono lontani dall'essere equiparabili agli sforzi compiuti.

Ore 21.00 Bangland di Lorenzo Berghella (60’) TEMA: città del futuro - premio Siae Mostra del Cinema di Venezia 2015 – partecipano il regista e i coproduttori Alessandro e Cristiano De Felice
Un viaggio all’inferno di Bangland, cittadina di un’America dove Steven Spielberg, eletto presidente, ha dichiarato guerra al Mahaba, uno staterello africano, dando il via a una propaganda del terrore, secondo la quale chiunque non è bianco è un potenziale terrorista. Alla vigilia delle elezioni presidenziali, che potrebbero porre fine all’amministrazione Spielberg, si incrociano le storie di Charlie Tucano e Tony Beretta, moderni inquisitori al soldo del telepredicatore Gold, e di Loogie Boogie, strozzino irlandese.

Ore 22.30 Index Zero di Lorenzo Sportiello (84’) TEMA: città del futuro
2035, Kurt e Eva vivono oltre la barriera europea. Sono considerati "non sostenibili" in un mondo diventato estremamente cinico dopo la profonda crisi economica globale. Eva è incinta e, per assicurare un futuro migliore al loro bambino, decidono di provare ad entrare in Europa illegalmente. Il loro tentativo fallisce, e sono catturati e separati. Kurt, prigioniero in un centro di detenzione temporanea, riesce a scappare e a liberare Eva, causando la ribellione dei 'non sostenibili'.
SABATO 24 OTTOBRE

Ore 18.00 Europe for sale di Andreas Pichler (72’) TEMA: beni comuni
Cosa significa essere proprietari di un paesaggio naturale o di un edificio storico? Per un cittadino d’Europa, sembra una domanda priva di senso. L’Europa moderna è stata fondata sull’idea della proprietà comune, e noi tutti siamo cresciuti dando per scontato che montagne, spiagge, monumenti e parchi pubblici appartengano ad ognuno di noi. Non soltanto ospedali, strade e scuole, ma l’intero patrimonio naturale e storico-culturale. Che spesso rappresenta qualcosa di più: è parte della nostra iconografia e dell’identità nazionale. Ma qualcosa sta cambiando. Privatizzazioni, concessioni in leasing, partenariati e vendite parziali stanno mettendo in pericolo gli spazi pubblici. La crisi economica spinge gli Stati a soluzioni e misure radicali per cercare di tamponare i buchi delle casse pubbliche, come se questi spazi fossero un lusso che non possiamo più permetterci.  Ed ecco arrivare multinazionali e giganti finanziari pronti ad approfittare della situazione di debolezza degli Stati e ad acquistare edifici e paesaggi naturali dal valore inestimabile in cambio di pochi soldi.  Cosa vende un’amministrazione pubblica, allora? Una spiaggia, una montagna, un edificio storico, oppure un pezzo della propria storia, della propria identità condivisa? 
Il film percorre l’Europa andando alla ricerca di questo sentimento di “bene comune”.  Indaga su ciò che sta succedendo e su cosa potrà succedere a breve.  Incontra cittadini che protestano per la chiusura di un parco, per la vendita di una penisola o per la concessione in leasing di un monumento. E incontra chi, di questi spazi, diventerà il nuovo proprietario. Emergono in Europa nuove forme di condivisione, ci si interroga su cosa significhi oggi essere una comunità. Arrivando alla fine a una domanda su cui tutti dobbiamo riflettere: in quale Europa vogliamo vivere?

Ore 19.15 Contromano di Stefano Gabbiani (70’) in collaborazione con FIAB Firenzeinbici TEMA: ciclofficine
A Torino, emblema di città post-industriale, si intrecciano diverse storie il cui fil rouge è rappresentato dalla bicicletta. Il fulcro di questa narrazione si trova all’interno di due piccole ciclofficine aperte di recente da persone che, tramite la bici, vivono la concreta possibilità di reinventarsi, come in parte accade in questo momento storico alla loro città.
Persone che, pur provenendo da storie e mondi molto diversi tra loro, sono testimoni di un riscatto personale e professionale che si dimostra ancora oggi possibile.
Alle loro storie si affianca, quasi nascosta, la presenza di una nuova categoria di invisibili: i “raccoglitori”, persone che spostandosi ogni giorno sulla propria bici si muovono tra i bidoni della spazzatura alla ricerca di qualche “pezzo pregiato” da poter rivendere o riutilizzare.

Ore 21.00 Corti
There she blow di Francesco Cabras, Alberto Molinari (3’)
Il corto prodotto da Greenpeace e Ganga Film racconta con immagini suggestive il tramandarsi della pesca tradizionale, una pratica che rivela un profondo rispetto per l'ecosistema marino. Nella finzione cinematografica Enzo Maiorca interpreta un saggio pescatore che ama e conosce il mare, tramandando i segreti di una pesca sostenibile al figlio, interpretato da Paolo Fanciulli, un vero pescatore artigianale toscano.
Thriller di Giuseppe Marco Albano (15’)
Sullo sfondo di una Taranto provata dall'inquinamento e dall'incertezza per il futuro, Michele, 14 anni, va in giro leggero a passo di musica, ballando come il suo idolo, Michael Jackson. Quando suo padre gli comunica che non potrà accompagnarlo al provino a causa di una mobilitazione di fabbrica, a Michele crolla il mondo addosso. Il sogno di un ragazzino, però, può essere più forte delle difficoltà degli adulti. E proprio grazie a Michele e al suo desiderio, la questione degli operai di Taranto risalterà agli occhi tutti, in un incredibile girotondo finale sulle note di Thriller.
El mostro di Lucio Schiavon, Salvatore Restivo  (11’)
Gabriele Bortolozzo, un eroe dei nostri giorni, combatte i veleni prodotti dal Petrolchimico di Marghera, il polo chimico a dieci minuti di macchina da Venezia, venti se si va in bici. Ha denunciato l’inquinamento e ha continuato a porre domande le cui risposte si sono materializzate negli ultimi anni nei corpi senza vita di operai inconsapevoli dei pericoli a cui erano sottoposti durante le lavorazioni.
Porto sonoro di Duccio Ricciardelli (6’)
Questo documentario vuole essere un omaggio a due opere che hanno da sempre affascinato l'autore; "Berlin – Die Sinfonie der Großstadt" di Walter Ruttmann e "A propos de Nice" di Jean Vigo. E' un film sull'ascolto di un ambiente fortemente condizionato dalle enormi macchine e dai container ma anche denso di momenti di tranquillità sonora. "Porto Sonoro" è un viaggio cinematografico dentro le suggestioni visivo - uditive del porto di Genova, quadri di una vita presa dal vero che possono suggerire inizi di storie, sospensioni di senso e percorsi umani. Un documentario "anti - narrativo" sul rapporto tra uomo e macchina, un attento ascolto psico fisico di una città italiana.

re 22.00 Mirafiori Lunapark di Stefano Di Polito (75’) TEMA: riqualificazione aree industriali – partecipa il regista
A Mirafiori, sede storica dei primi stabilimenti della Fiat e simbolo delle lotte operaie degli anni Settanta, è tempo di riqualificazione: una vecchia fabbrica abbandonata sta per essere abbattuta per fare spazio al vicino campo da golf. Ma Carlo, Franco e Delfino, che nel capannone hanno speso buona parte della loro vita, non sono disposti a uscire di scena senza fare un ultimo tentativo per ripopolare il quartiere e riavvicinare figli e nipoti. Per questo pensano di riqualificare la vecchia fabbrica e realizzare un luna park per i bambini.

DOMENICA 25 OTTOBRE

Ore 16.00 Minuscule – La valle delle formiche perdute di Thomas Szabo, Hélène Giraud (89’) TEMA: insetti, amicizia tra specie diverse - film d’animazione per bambini
In una piccola radura pacifica, i resti di un pic-nic frettolosamente abbandonati scatenano una guerra tra due tribù di formiche, la posta in gioco è una scatola di zollette di zucchero! Una giovane e grassoccia coccinella si ritroverà coinvolta nella battaglia e stringerà una profonda amicizia con una battagliera formica nera. La aiuterà a salvare il formicaio dall'assalto delle terribili formiche rosse, spietate guerriere guidate dal pauroso Butor.

Ore 18.00 Sulle tracce dei ghiacciai – Missione in Alaska di Tommaso Valente, Federico Santini (52’) TEMA: cambiamenti climatici
Dopo la fortunata spedizione in Karakorum e in Caucaso, continua la missione del fotografo Fabiano Ventura e del suo team di studiosi volta a studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai più importanti della Terra. Luogo di questa nuova esplorazione: l'Alaska. 
Grazie al clima particolarmente freddo e alle abbondanti precipitazioni, in Alaska i ghiacciai arrivano anche a bassissime quote, percorrono lunghe valli e si saldano fra loro fino a sfociare direttamente nel mare. Le loro peculiarità li rendono, quindi, particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico. Testimonianze fotografiche di esploratori di fine ottocento e di inizio novecento saranno messe per la prima volta a confronto con le medesime inquadrature ritratte da Fabiano Ventura e analizzate scientificamente per determinare lo “stato di salute” di alcuni dei più importanti ghiacciai del mondo.

Ore 19.00 Tellurica – Racconti dal cratere di autori vari (80’) TEMA: sisma
Racconti, impressioni e stati d'animo del dopo catastrofe. Dieci storie e altrettanti punti di vista sui terremoti che hanno colpito l'Emilia Romagna nel 2012, dalle reazioni immediate alla notizia della tragedia fino alle conseguenze, emotive e sociali, di un momento dopo il quale nulla è stato più come prima: 24 le vittime, 15.000 gli sfollati, 20.000 le persone senza più lavoro, 3.500 gli stabilimenti crollati, 28 i comuni interessati. Realizzato senza alcun finanziamento pubblico, Tellurica - Racconti dal cratere è un'antologia di dieci cortometraggi, di differente durata e identità stilistica, che guarda dritto nel baratro, scava tra le macerie, ricostruisce con la forza della denuncia o della partecipazione civile. Analizza il problema e propone soluzioni questo film, mescolando insieme l'angoscia delle perdite e la necessità di andare avanti senza cadere nella retorica.

Ore 21.00 Premiazione Clorofilla film festival 2015
Ore 21.30 I sogni del lago salato di Andrea Segre (72’) TEMA: sfruttamento risorse
Il Kazakistan oggi vive l’euforia dello sviluppo che l’Italia non ricorda nemmeno più. Eppure la sua crescita è legata a doppio filo con l’economia italiana. La crescita dell’economia kazaka, pari al 6% annuo (un tasso che l’Italia ha avuto solo negli anni ‘60), è basata in gran parte sull’estrazione di petrolio e gas. L’ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film. Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi infiniti e ordinati delle terre post- sovietiche si intrecciano nel film e nella mente dell'autore con le immagini dell’Italia anni ‘60, trovate sia negli archivi ENI che in quelli personali girati dalla madre e dal padre di Andrea Segre, che negli anni ’60, ventenni, hanno vissuto l’euforia della crescita. Viaggiando tra Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e l'iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare le vite e i sogni di vecchi contadini o pastori e di giovani donne le cui vite sono rivoluzionate dall'impatto delle multinazionali del petrolio nell'economia kazaka. I loro racconti dialogano a distanza con quella di uomini e donne italiane che cinquant'anni fa vissero simili emozioni e speranze.

L'ingresso costa 6 euro, ridotto 5.
www.spazioalfieri.it