Mi intrufolo all'inaugurazione della nuova mostra American Dreamers. Realtà e immaginazione nell'arte contemporanea americana. Dalle 19 alle 22 la preview aperta al pubblico presso CCC Strozzina (piazza Strozzi - Firenze).
Per maggiori info sulla mostra>>LinkLa mostra propone opere di undici artisti contemporanei americani che utilizzano fantasia, immaginazione e sogno per costruire possibili mondi alternativi di fronte alla realtà sempre più complessa e difficile del presente. Per alcuni la costruzione di mondi fantastici costituisce la propria personale critica alla società contemporanea; per altri ciò permette di creare soluzioni alternative in cui ritrovare significati e valori che sembrano ormai persi.Alcune opere condensano l’essenza del reale in sistemi miniaturizzati, altre si nutrono di figure oniriche e fantastiche o riflettono su temi simbolici come la casa o la famiglia o su immagini del mondo dei media, ancora oggi centrali nella costruzione del mito dell’American way of life.
La mia amica Hellen mi segnala che le donne sono protagoniste della mostra Americani a Firenze a Palazzo Strozzi, piani superiori, visitabile fino al 15 luglio.
In diversi modi la figura della donna viene celebrata nella mostra in corso a Palazzo Strozzi, in primo luogo come artiste: le donne artiste americane molto più emancipate delle coetanee europee e italiane, vennero nel vecchio continente e in Italia numerose, decise a sviluppare una professionalità autonoma al pari dei colleghi maschi. Tante sono le storie personali che le vedono protagoniste a Firenze: accanto a Elisabeth Boott, Cecilia Beaux, Ernestine Fabbri, Mabel La Farge al pari di scrittrici, giornaliste, intellettuali come Edith Wharton, Vernon Lee, Gertrude Stein, Mabel Dodge, la poetessa Cora Fabbri e molte altre. In America le prime classi aperte alle donne furono quelle di Hunt a Boston alla fine degli anni sessanta, circa due decenni prima che le accademie parigine e fiorentine le accogliessero. Inoltre le donne sono anche uno dei soggetti prediletti dei pittori americani, le mogli le figlie, le ricche committenti, come nei quadri di Tarbell o di Benson, spesso vestite di bianco negli interni o sullo sfondo di luminosi e ampi paesaggi marini americani a simboleggiare la fiducia nel futuro radioso e tutto da scrivere della loro nazione. Queste sono anche tra i soggetti di un gruppo di fotografie ritrovate per la mostra e presentate per la prima volta, scattate da Ernestine Fabbri, sorella di Egisto. Pur essendo stata allieva di Pissarro in Francia, si rivela più aggiornata nelle fotografie che nei quadri, che rimangono ancorati alla tradizione accademica americana appresa da Julian Alden Weir.Buon 8 marzo a tutti, stiamo lavorando per una società in cui possedere una vagina sia potente quanto avere un pene.