Let's go see Manatees! Alle tre del pomeriggio Tina mi ha fatto salire sulla sua macchina e ha iniziato a guidare da Sarasota verso Sud, intenzionata a farmi incontrare un lamantino nel suo habitat estivo: la costa del Golfo del Messico. Siamo passate a prendere la cugina Pat e abbiamo divorato la strada che ci separava da Venice.
Primo stop in un moletto appena dopo un ponte levatoio. Uccelli dalle lunghe gambe frescheggiavano tra le frasche, mangrovie in salute esibivano nuovi tentativi di radici tra i rami e un granchietto grigio credeva di fregarmi mimetizzandosi sulla sabbia.
Di nuovo in macchina fino a North Jetty, abbiamo percorso la scogliera artificiale e una ragazza è uscita dall'acqua raccontandoci che pochi minuti prima un paio di lamantini le sono passati sotto mentre faceva il morto a galla. Ha potuto toccarli e dice che capitano lì tutti i giorni, brucando intorno agli scogli. Su un palo poco al largo un gruppetto di pellicani scruta la trama delle onde con attenzione scrupolosa da correttori di bozze. Ogni tanto uno di loro si tuffa per pescare, ma non riesco a capire se con successo o meno. Una donna sullo scoglio vicino al mio afferra un pesce però lo rigetta in mare. Fish not good. Good for the fish.
Tina ricompare con il costume da bagno e la visiera in testa. Mentre Pat e io mettiamo i piedi in acqua e cerchiamo conchiglie, lei prova a nuotare ma l'acqua è... troppo calda. Unbelievable.
Il safari continua, direzione South Venice. Le strade hanno nomi come Sorrento, Milan, Salerno, Turin. Cerchiamo di evitare le nuvole più brutte, quelle che portano fulmini e hanno la forma di una torre. Ma la tempesta ci raggiunge e l'unica cosa da fare è sedersi al Tiki Bar, ascoltare Bob Marley, mangiare una frittura di calamari e beve Pina Colada. E poi ritorno a casa mentre sfuria la tempesta, tanto in macchina si è al sicuro dai lampi.
Manatee ti becco domani ;]
Primo stop in un moletto appena dopo un ponte levatoio. Uccelli dalle lunghe gambe frescheggiavano tra le frasche, mangrovie in salute esibivano nuovi tentativi di radici tra i rami e un granchietto grigio credeva di fregarmi mimetizzandosi sulla sabbia.
Di nuovo in macchina fino a North Jetty, abbiamo percorso la scogliera artificiale e una ragazza è uscita dall'acqua raccontandoci che pochi minuti prima un paio di lamantini le sono passati sotto mentre faceva il morto a galla. Ha potuto toccarli e dice che capitano lì tutti i giorni, brucando intorno agli scogli. Su un palo poco al largo un gruppetto di pellicani scruta la trama delle onde con attenzione scrupolosa da correttori di bozze. Ogni tanto uno di loro si tuffa per pescare, ma non riesco a capire se con successo o meno. Una donna sullo scoglio vicino al mio afferra un pesce però lo rigetta in mare. Fish not good. Good for the fish.
Tina ricompare con il costume da bagno e la visiera in testa. Mentre Pat e io mettiamo i piedi in acqua e cerchiamo conchiglie, lei prova a nuotare ma l'acqua è... troppo calda. Unbelievable.
Il safari continua, direzione South Venice. Le strade hanno nomi come Sorrento, Milan, Salerno, Turin. Cerchiamo di evitare le nuvole più brutte, quelle che portano fulmini e hanno la forma di una torre. Ma la tempesta ci raggiunge e l'unica cosa da fare è sedersi al Tiki Bar, ascoltare Bob Marley, mangiare una frittura di calamari e beve Pina Colada. E poi ritorno a casa mentre sfuria la tempesta, tanto in macchina si è al sicuro dai lampi.
Manatee ti becco domani ;]