Due anni fa ho fatto una serie di interviste ad alcuni barman esperti della movida fiorentina. La domanda con cui esordivo era: Cos’è un cocktail per te?
Henry (Enrico Pecoraro) da dietro il bancone dello Slowly mi rispose: Penso a una costruzione del Lego, le varie parti vanno a strutturare un prodotto, che varia da persona a persona. Si abbinano i colori, i sapori in modo che gratifichino l’olfatto e accontentino il gusto. Non esistono cocktail cattivi, il cliente va capito per riuscire a stupirlo. Più volte ritorna al bancone meglio riesci a soddisfarlo, perché insieme puoi personalizzare la bevuta. Un cocktail è un’opera d’arte a prezzo contenuto, può essere un regalo che si fa ad un amico in un'occasione speciale o uno shortino celebrativo.
Mentre Beppe Falcini, ai tempi ancora al Rex: Un cocktail è vita, beatezza. La vita beata. Devono essere tutti contenti, sorridenti verso le gioie della vita. Inizi questa professione anche per un guadagno veloce, ma poi ti innamori di quello che la gente ti chiede. È bello far star bene la gente con ogni singolo drink. Dovresti vedere sempre la faccia soddisfatta.
Tra i consigli che mi hanno dato sul bere bene, quello di fare attenzione ai drink ordinati in ogni stagione. Con la primavera che scalda l'aria per esempio, è tempo di fronzen.
Ditemi un po', qual'è il vostro preferito?
Mentre Beppe Falcini, ai tempi ancora al Rex: Un cocktail è vita, beatezza. La vita beata. Devono essere tutti contenti, sorridenti verso le gioie della vita. Inizi questa professione anche per un guadagno veloce, ma poi ti innamori di quello che la gente ti chiede. È bello far star bene la gente con ogni singolo drink. Dovresti vedere sempre la faccia soddisfatta.
Tra i consigli che mi hanno dato sul bere bene, quello di fare attenzione ai drink ordinati in ogni stagione. Con la primavera che scalda l'aria per esempio, è tempo di fronzen.
Ditemi un po', qual'è il vostro preferito?