In mostra fino a sabato 18 le fotografie di Babak Salari (Iran/Canada) alla saletta del Parterre di Firenze (subito a sinistra dall'ingresso principale). Si tratta di una serie di ritratti realizzati al termine di un lavoro sul campo svolto insieme alla giornalista Diana Ivanova, nelle aree del Nord Ovest della Bulgaria. Interi villaggi si spopolano delle donne in età da lavoro che si trasferiscono in Italia, cercando un impiego nelle provincie di Firenze e Pisa come badanti. Sono i mariti da soli a occuparsi delle figlie,mentre gli anziani bulgari possono trovarsi senza assistenza.
Nel catalogo della mostra Traumas and Miracles leggo che "un trauma è un colpo alle questioni fondamentali della vita sociale che danneggia i vincoli che tengono unite le persone" (Kai Ericson), ma anche che avviene un miracolo per ogni trauma che accade. Se le persone sono viste come "echi" degli eventi che li hanno preceduti (Maurice Halbwachs), la memoria della comunità è il collante che Diana Ivanova vuole preservare. Dal 2003 infatti ha fondato un'associazione culturale e dato vita al GOATMILK International Festival a Bela Rechka, villaggio nativo di sua madre.
Alla fine del film proiettato ieri all'inaugurazione, mi frulla in testa una questione ricorrente: A queste donne badanti, come ai migranti senegalesi con una famiglia al'estero, si chiede di rinunciare per mesi a fare l'amore.
Altro incontro con il fotografo venerdì 17 alle 10.30 presso la Villa il Palmerino.
Alla fine del film proiettato ieri all'inaugurazione, mi frulla in testa una questione ricorrente: A queste donne badanti, come ai migranti senegalesi con una famiglia al'estero, si chiede di rinunciare per mesi a fare l'amore.
Altro incontro con il fotografo venerdì 17 alle 10.30 presso la Villa il Palmerino.