mercoledì 7 luglio 2010

Festina USA crisi di pianto

Eccola. Sento arrivare da dietro gli occhi la prima vera crisi di pianto. Da mettere in conto e del tutto normale, sono pur sempre una donnicciola che prende e va lontano ma non abbastanza per evitare di sentirsi sola. Le emozioni di ogni giornata sono tante, le piccole scoperte, la costante resa dei conti con l'ignoto, gli incontri che mettono un po' paura come quel tipo che l'altra sera non aveva niente di meglio da fare che seguirmi per due ore.
Giusto il tempo di finire di cucinare le uova sode e poi apro gli argini. Mi sono sentita così contenta oggi pomeriggio, ora il contraccolpo. Sento la mancanza di tutto e allora è giusto frignare un po'. Farò andare una canzone di Peter Sarstedt e lascerò sfogare il diluvio, poi una coperta sulle gambe, un filmetto melenso e chi s'è visto s'è visto. Magari una capatina sulla terrazza sul tetto e poi, belli miei, si riparte da domani. Arriva arriva, non mi oppongo, sento che passa la frontiera.