venerdì 18 giugno 2010

Festina USA jet lag

Jet lag, per me sei un po' come la sindrome premestruale: esisti ma diventi anche un alibi per dare un nome alla confusione. Quando entriamo in un contesto distante dal nostro, mettiamo in conto una fase di adattamento.
Per il mal di fuso dovuto a viaggi aerei, che implicano un'alterazione del ciclo di 24 ore a cui siamo abituati, hanno studiato ogni sorta di rimedio. C'è chi ricorre ad una dieta da seguire nei giorni prima della partenza, chi si imbottisce di melatonina, chi si concede una doccia e un po' di ginnastica, chi si ubriaca di acqua invece che di alcolici.

Festina al sua arrivo negli USA (a Chicago -7 ore rispetto all'Italia) s'è accollata una stanchezza generalizzata e per il resto s'è affidata al sole. Ieri non riusciva a dormire oltre le 7:00 del mattino, invasa dalla sensazione che fosse l'ora di pranzo? Bene, allora si è alzata e ha cominciato a camminare. Loop, Millennium Park, the lake. E ancora in pellegrinaggio nei negozi di telefoni, fino a trovare in West Devon Av. quello unlocked perfetto, ma così perfetto che appena torni a casa, ti accorgi della truffa perchè il caricabatterie non funziona. Quasi quasi torni a dirgliene quattro, quasi quasi ti viene da ridere e te ne freghi.
Esausta come una bambina dopo una giornata a Gardaland, la sera Festina ha opposto resistenza al sonno fino alle 23:58 e oggi il suo corpo si è svegliato alle 6:00 ora locale. Si tratta di lasciarlo poltrire forzatamente almeno fino alle 9:00 e poi sarà pronto ad un nuovo tran tran.
Dicono che è più facile prendere il ritmo spostandosi verso OVEST, e allora su Festina, su!