Ho il pudore di una lucertola: appena vedo una giornata di sole ho l'impulso di spogliarmi e stendermi su qualche muretto, ma se arriva qualcuno vestito prendo e scappo via. Se invece mi si affianca un'altra lucertola nuda, ci godiamo i raggi e parliamo di Proust.
Ognuno di noi ha qualche parte del corpo che a primavera freme per uscire allo scoperto. I piedi che bramano le prime scarpe aperte, i polpacci che aspettano i pantaloni corti, gli ombelichi che vogliono affacciarsi. Se la questione riguarda parti più censurate, come il seno femminile, le chiappe o l'inguine, è tempo di attrezzarsi.
In Toscana esistono diversi luoghi dove è possibile praticare il nudismo. Per cominciare c'è il lago di Castelruggero, raggiungibile in 15 minuti da Firenze Sud. Un po' più distante il torrente Diaterna, nei pressi di Firenzuola (>>info). Spingendoci in Casentino, tra Bibbiena e La Verna c'è un'altra zona franca sul torrente Corsalone.
Se preferite andare verso il mare, le spiagge più adatte sono a Marina di Bibbona, a San Vincenzo al Nido dell'Aquila (>>info) e all'isola d'Elba. Per chi è curioso esistono alcuni siti di informazioni, ad es. quello dell'ANITA (Associazione Naturisti Italiani) che specifica che il nudismo è una pratica ben distinta dalla pornografia, che vuole godere del contatto pieno con la natura senza arrecare disturbo agli altri visitatori. Tra gli affiliati, anche quel genio di Galileo Galiei, che la pensava così: Volgo poi l'argomento e ti conchiudo / E ti fo confessare a tuo dispetto / Che'l sommo ben sarebbe andare ignudo.