domenica 23 ottobre 2011

Festina vede Melancholia

In Melancholia due sorelle si odiano di un amore profondo e un resort con un campo da golf con 18 buche diventa teatro del flop di una festa di matrimonio e quindi della fine del mondo. Un pianeta iridescente compie una danza di morte con la Terra e i protagonisti del film affrontano con inerzia o eccessi di zelo l'attesa di un impatto e la sua conclusione.
La sostanziale assenza di musichette di accompagnamento, la presenza rombante e assidua dell'avvicinarsi del temuto pianeta, rendono in modo efficace il coinvolgimento nella sensazione di fine. Desideri che arrivi, e poi ne resti turbato.

Poco fa sono uscita dal Fulgor con la tachicardia per aver stuzzicato gli archetipi della morte collettiva e ho iniziato a cercare pensieri che mi riportassero alla calma. Ho provato a vederla così: Nel nuovo film di Lars Von Trier una donna non riesce ad essere felice nel giorno delle sue nozze e poi è la prima a sostenere che l'apocalisse è vicina. Devo dissentire con il regista: magari lì per lì immagini il peggio ma milioni di divorziati sereni lo provano, il fallimento del matrimonio non è la fine del mondo ;]