domenica 13 marzo 2016

Festina ho capito che l'amo da Barthel

Assumo sul divano davanti al portatile delle posizioni che potrebbero ispirare nuove statue del Buddha in meditazione. Questo è l'effetto che mi fa questo inizio di marzo freddo a Firenze, il sole esce con una tirchieria crudele, ad illuminare il grigio con cui ci lascia giocare una lunga partita a scacchi che vince sempre lui.


La passata del Taste in città mi ha trascinata due volte da Barthel, in via dei Serragli. Venerdì mi sono divertita alla presentazione di Fanceat, il modo per cucinare a casa cene gourmet partendo da ingredienti già selezionati in porzioni sottovuoto. Oggi pomeriggio sono andata a Ortobello per godere del cortile. Bighellonando in Santo Spirito, mi sono trovata in testa la riflessione che adesso condividerò con voi per capire se è diffusa.

Io Firenze la amo. L'ho scelta ci ho spostato residenza, baracca e burattini. Le ho proclamato il mio amore in centinaia di post e con visioni diventate eventi. Però Firenze mia devi fare di più se vuoi che io resti tra le tue gambe. Dammi in fretta quel calore che fa prudere le natiche di voglia di pedalare, dammi lo sguardo di uno straniero sulle tue facciate che faccia sollevare la testa anche a me, dammi atti di gentilezza a casaccio e iniziative culturali che non siano minestroni di tre giorni fa. 

Amen.