Clorofilla è una di quelle parole che impariamo come buone. Ricordo la luce filtrata dagli alberi che entrava nell'aula della mia scuola elementare. Ricordo la maestra che ci spiegava come le piante producono ossigeno con la luce e ho desiderato, nella mia megalomania infantile, riuscire a farlo pure io.
Clorofilla Film Festival è l'appuntamento in arrivo al Cinema Alfieri questo weekend, dal 23 al 25 ottobre. Vedete bene che io non posso che amarlo di getto per i miei trascorsi di betulla mancata.
Ma una buona ragione per cui lo amiate anche voi, è addentrarsi nel programma interessante che ci vengono a proporre.
VENERDI’
23 OTTOBRE
Ore
18.00 Gleno – Dove finisce la valle di Francesco Di Martino (56’)
TEMA: montagna, memoria
Siamo
nella Val di Scalve, la stessa valle dove l’acqua del Povo, il
primo dicembre del 1923, provocò il disastro della diga del Gleno:
sono passati ormai novant’anni e la vita continua a scorrere. Il
film documentario prende spunto dal solco lasciato da quel vortice di
fango per raccontare la vita delle persone che oggi abitano questi
luoghi, che hanno un rapporto stretto con la natura che li circonda.
Uomini che eleggono la montagna a propria bussola in una continua
scoperta di sé, che rinnovano ogni giorno lo stupore per i suoi
mutamenti repentini e a volte paurosi. Giovani che scelgono di
scalare vette irraggiungibili ai più, forti delle proprie mani e
della propria testa. C’è anche chi arriva da lontano alla ricerca
di un lavoro e di un paesaggio diversi e chi non riesce a dimenticare
quel primo dicembre 1923 e fa del suo ricordo preziosa testimonianza
per le nuove generazioni.
La montagna ci restituisce uno sguardo alto, soltanto all’apparenza indifferente all’affanno del mondo che vive ai suoi piedi.
La montagna ci restituisce uno sguardo alto, soltanto all’apparenza indifferente all’affanno del mondo che vive ai suoi piedi.
Ore
19.00 Capital di Giulia Bruno, Lida Perin (27’) TEMA: acqua -
vincitore Visioni ambientali 2015
Quali
contraddizioni porta con sé una risorsa che nell’Europa del 21°
secolo viene percepita come ovvia? L’acqua potabile oggi è
costantemente presente nelle nostre vite, nelle nostre case, nella
nostra quotidianità. Ma non è sempre stato così e forse non lo è
nemmeno tuttora, in una grande città come Berlino. Arno Steguweit,
primo idro-sommelier d’Europa e guru delle acque minerali; Samuel
Höller, giovane ricercatore e membro di un’associazione
ambientalista che promuove l’uso dell’acqua di rubinetto; Rachele
Raffaele Cutolo, figlia della prima generazione di emigranti italiani
ed esercente, nella Berlino protestante, di un negozio di articoli
religiosi e acque sante; infine gli abitanti di una Slum appena nata
nel cuore della capitale e priva di allacciamento idrico, raccontano
i loro punti di vista e le loro esperienze. L'acqua, elemento
invisibile, trasparente, accompagna le nostre vite senza lasciare
traccia, ma scorre sotto traccia in ogni corpo, irrigandone i sogni.
Ore
19.30 Novo
Modo
e Festival
Internazionale di Cinema e Donne
presentano Eco de femmes di Carlotta Piccinini (30’) –
partecipano la regista, Stefania Piccinelli, autrice del
soggetto e gli organizzatori di Novo Modo e del Festival
Internazionale di Cinema e Donne
Le
donne che vivono nelle aree rurali del Maghreb rappresentano oltre il
35% della popolazione femminile e svolgono un ruolo chiave
nell'agricoltura, costituendo circa l'80% della manodopera. Quasi
tutto il lavoro agricolo è frutto dunque della loro fatica, ma i
guadagni sono lontani dall'essere equiparabili agli sforzi compiuti.
Ore
21.00 Bangland di Lorenzo Berghella (60’) TEMA: città del futuro -
premio Siae Mostra del Cinema di Venezia 2015 – partecipano il
regista e i coproduttori Alessandro e Cristiano De Felice
Un
viaggio all’inferno di Bangland, cittadina di un’America dove
Steven Spielberg, eletto presidente, ha dichiarato guerra al Mahaba,
uno staterello africano, dando il via a una propaganda del terrore,
secondo la quale chiunque non è bianco è un potenziale terrorista.
Alla vigilia delle elezioni presidenziali, che potrebbero porre fine
all’amministrazione Spielberg, si incrociano le storie di Charlie
Tucano e Tony Beretta, moderni inquisitori al soldo del
telepredicatore Gold, e di Loogie Boogie, strozzino irlandese.
Ore
22.30 Index Zero di Lorenzo Sportiello (84’) TEMA: città del
futuro
2035, Kurt e Eva vivono
oltre la barriera europea. Sono considerati "non sostenibili"
in un mondo diventato estremamente cinico dopo la profonda crisi
economica globale. Eva è incinta e, per assicurare un futuro
migliore al loro bambino, decidono di provare ad entrare in Europa
illegalmente. Il loro tentativo fallisce, e sono catturati e
separati. Kurt, prigioniero in un centro di detenzione temporanea,
riesce a scappare e a liberare Eva, causando la ribellione dei 'non
sostenibili'.
SABATO
24 OTTOBRE
Ore
18.00 Europe for sale di Andreas Pichler (72’) TEMA: beni comuni
Cosa
significa essere proprietari di un paesaggio naturale o di un
edificio storico? Per un cittadino d’Europa, sembra una domanda
priva di senso. L’Europa moderna è stata fondata sull’idea della
proprietà comune, e noi tutti siamo cresciuti dando per scontato che
montagne, spiagge, monumenti e parchi pubblici appartengano ad ognuno
di noi. Non soltanto ospedali, strade e scuole, ma l’intero
patrimonio naturale e storico-culturale. Che spesso rappresenta
qualcosa di più: è parte della nostra iconografia e dell’identità
nazionale. Ma
qualcosa sta cambiando. Privatizzazioni, concessioni in leasing,
partenariati e vendite parziali stanno mettendo in pericolo gli spazi
pubblici. La crisi economica spinge gli Stati a soluzioni e misure
radicali per cercare di tamponare i buchi delle casse pubbliche, come
se questi spazi fossero un lusso che non possiamo più permetterci.
Ed
ecco arrivare multinazionali e giganti finanziari pronti ad
approfittare della situazione di debolezza degli Stati e ad
acquistare edifici e paesaggi naturali dal valore inestimabile in
cambio di pochi soldi.
Cosa
vende un’amministrazione pubblica, allora? Una spiaggia, una
montagna, un edificio storico, oppure un pezzo della propria storia,
della propria identità condivisa?
Il film percorre l’Europa andando alla ricerca di questo sentimento di “bene comune”. Indaga su ciò che sta succedendo e su cosa potrà succedere a breve. Incontra cittadini che protestano per la chiusura di un parco, per la vendita di una penisola o per la concessione in leasing di un monumento. E incontra chi, di questi spazi, diventerà il nuovo proprietario. Emergono in Europa nuove forme di condivisione, ci si interroga su cosa significhi oggi essere una comunità. Arrivando alla fine a una domanda su cui tutti dobbiamo riflettere: in quale Europa vogliamo vivere?
Il film percorre l’Europa andando alla ricerca di questo sentimento di “bene comune”. Indaga su ciò che sta succedendo e su cosa potrà succedere a breve. Incontra cittadini che protestano per la chiusura di un parco, per la vendita di una penisola o per la concessione in leasing di un monumento. E incontra chi, di questi spazi, diventerà il nuovo proprietario. Emergono in Europa nuove forme di condivisione, ci si interroga su cosa significhi oggi essere una comunità. Arrivando alla fine a una domanda su cui tutti dobbiamo riflettere: in quale Europa vogliamo vivere?
Ore
19.15 Contromano di Stefano Gabbiani (70’) in collaborazione con
FIAB Firenzeinbici TEMA: ciclofficine
A
Torino, emblema di città post-industriale, si intrecciano diverse
storie il cui fil rouge è rappresentato dalla bicicletta. Il fulcro
di questa narrazione si trova all’interno di due piccole
ciclofficine aperte di recente da persone che, tramite la bici,
vivono la concreta possibilità di reinventarsi, come in parte accade
in questo momento storico alla loro città.
Persone che, pur provenendo da storie e mondi molto diversi tra loro, sono testimoni di un riscatto personale e professionale che si dimostra ancora oggi possibile.
Alle loro storie si affianca, quasi nascosta, la presenza di una nuova categoria di invisibili: i “raccoglitori”, persone che spostandosi ogni giorno sulla propria bici si muovono tra i bidoni della spazzatura alla ricerca di qualche “pezzo pregiato” da poter rivendere o riutilizzare.
Persone che, pur provenendo da storie e mondi molto diversi tra loro, sono testimoni di un riscatto personale e professionale che si dimostra ancora oggi possibile.
Alle loro storie si affianca, quasi nascosta, la presenza di una nuova categoria di invisibili: i “raccoglitori”, persone che spostandosi ogni giorno sulla propria bici si muovono tra i bidoni della spazzatura alla ricerca di qualche “pezzo pregiato” da poter rivendere o riutilizzare.
Ore
21.00 Corti
There
she blow di Francesco Cabras, Alberto Molinari (3’)
Il
corto prodotto da Greenpeace e Ganga Film racconta con immagini
suggestive il tramandarsi della pesca tradizionale, una pratica che
rivela un profondo rispetto per l'ecosistema marino. Nella finzione
cinematografica Enzo Maiorca interpreta un saggio pescatore che ama e
conosce il mare, tramandando i segreti di una pesca sostenibile al
figlio, interpretato da Paolo Fanciulli, un vero pescatore
artigianale toscano.
Thriller
di Giuseppe Marco Albano (15’)
Sullo
sfondo di una Taranto provata dall'inquinamento e dall'incertezza per
il futuro, Michele, 14 anni, va in giro leggero a passo di musica,
ballando come il suo idolo, Michael Jackson. Quando suo padre gli
comunica che non potrà accompagnarlo al provino a causa di una
mobilitazione di fabbrica, a Michele crolla il mondo addosso. Il
sogno di un ragazzino, però, può essere più forte delle difficoltà
degli adulti. E proprio grazie a Michele e al suo desiderio, la
questione degli operai di Taranto risalterà agli occhi tutti, in un
incredibile girotondo finale sulle note di Thriller.
El
mostro di Lucio Schiavon, Salvatore Restivo (11’)
Gabriele
Bortolozzo, un eroe dei nostri giorni, combatte i veleni prodotti dal
Petrolchimico di Marghera, il polo chimico a dieci minuti di macchina
da Venezia, venti se si va in bici. Ha denunciato l’inquinamento e
ha continuato a porre domande le cui risposte si sono materializzate
negli ultimi anni nei corpi senza vita di operai inconsapevoli dei
pericoli a cui erano sottoposti durante le lavorazioni.
Porto
sonoro di Duccio Ricciardelli (6’)
Questo
documentario vuole essere un omaggio a due opere che hanno da sempre
affascinato l'autore; "Berlin
– Die Sinfonie der Großstadt"
di Walter Ruttmann e "A
propos de Nice"
di Jean Vigo. E' un film sull'ascolto di un ambiente fortemente
condizionato dalle enormi macchine e dai container ma anche denso di
momenti di tranquillità sonora. "Porto
Sonoro"
è un viaggio cinematografico dentro le suggestioni visivo - uditive
del porto di Genova, quadri di una vita presa dal vero che possono
suggerire inizi di storie, sospensioni di senso e percorsi umani. Un
documentario "anti - narrativo" sul rapporto tra uomo e
macchina, un attento ascolto psico fisico di una città italiana.
re
22.00 Mirafiori Lunapark di Stefano Di Polito (75’) TEMA:
riqualificazione aree industriali – partecipa il regista
A
Mirafiori, sede storica dei primi stabilimenti della Fiat e simbolo
delle lotte operaie degli anni Settanta, è tempo di
riqualificazione: una vecchia fabbrica abbandonata sta per essere
abbattuta per fare spazio al vicino campo da golf. Ma Carlo, Franco e
Delfino, che nel capannone hanno speso buona parte della loro vita,
non sono disposti a uscire di scena senza fare un ultimo tentativo
per ripopolare il quartiere e riavvicinare figli e nipoti. Per questo
pensano di riqualificare la vecchia fabbrica e realizzare un luna
park per i bambini.
DOMENICA
25 OTTOBRE
Ore
16.00 Minuscule – La valle delle formiche perdute di Thomas Szabo,
Hélène Giraud (89’) TEMA: insetti, amicizia tra specie diverse -
film d’animazione per bambini
In
una piccola radura pacifica, i resti di un pic-nic frettolosamente
abbandonati scatenano una guerra tra due tribù di formiche, la posta
in gioco è una scatola di zollette di zucchero! Una giovane e
grassoccia coccinella si ritroverà coinvolta nella battaglia e
stringerà una profonda amicizia con una battagliera formica nera. La
aiuterà a salvare il formicaio dall'assalto delle terribili formiche
rosse, spietate guerriere guidate dal pauroso Butor.
Ore
18.00 Sulle tracce dei ghiacciai – Missione in Alaska di Tommaso
Valente, Federico Santini (52’) TEMA: cambiamenti climatici
Dopo
la fortunata spedizione in Karakorum e in Caucaso, continua la
missione del fotografo Fabiano Ventura e del suo team di studiosi
volta a studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai
più importanti della Terra. Luogo
di questa nuova esplorazione: l'Alaska.
Grazie al clima particolarmente freddo e alle abbondanti precipitazioni, in Alaska i ghiacciai arrivano anche a bassissime quote, percorrono lunghe valli e si saldano fra loro fino a sfociare direttamente nel mare. Le loro peculiarità li rendono, quindi, particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico. Testimonianze fotografiche di esploratori di fine ottocento e di inizio novecento saranno messe per la prima volta a confronto con le medesime inquadrature ritratte da Fabiano Ventura e analizzate scientificamente per determinare lo “stato di salute” di alcuni dei più importanti ghiacciai del mondo.
Grazie al clima particolarmente freddo e alle abbondanti precipitazioni, in Alaska i ghiacciai arrivano anche a bassissime quote, percorrono lunghe valli e si saldano fra loro fino a sfociare direttamente nel mare. Le loro peculiarità li rendono, quindi, particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico. Testimonianze fotografiche di esploratori di fine ottocento e di inizio novecento saranno messe per la prima volta a confronto con le medesime inquadrature ritratte da Fabiano Ventura e analizzate scientificamente per determinare lo “stato di salute” di alcuni dei più importanti ghiacciai del mondo.
Ore
19.00 Tellurica – Racconti dal cratere di autori vari (80’) TEMA:
sisma
Racconti,
impressioni e stati
d'animo del dopo catastrofe. Dieci storie e altrettanti punti di
vista sui terremoti che hanno colpito l'Emilia Romagna nel 2012,
dalle reazioni immediate alla notizia della tragedia fino alle
conseguenze, emotive e sociali, di un momento dopo il quale nulla è
stato più come prima: 24 le vittime, 15.000 gli sfollati, 20.000 le
persone senza più lavoro, 3.500 gli stabilimenti crollati, 28 i
comuni interessati. Realizzato senza alcun finanziamento
pubblico, Tellurica
- Racconti dal cratere è
un'antologia di dieci cortometraggi, di differente durata e identità
stilistica, che guarda dritto nel baratro, scava tra le macerie,
ricostruisce con la forza della denuncia o della partecipazione
civile. Analizza il problema e propone soluzioni questo film,
mescolando insieme l'angoscia delle perdite e la necessità di andare
avanti senza cadere nella retorica.
Ore
21.00 Premiazione Clorofilla film festival 2015
Ore
21.30 I sogni del lago salato di Andrea Segre (72’) TEMA:
sfruttamento risorse
Il
Kazakistan oggi vive l’euforia dello sviluppo che l’Italia non
ricorda nemmeno più. Eppure la sua crescita è legata a doppio
filo con l’economia italiana. La crescita dell’economia kazaka,
pari al 6% annuo (un tasso che l’Italia ha avuto solo negli anni
‘60), è basata in gran parte sull’estrazione di petrolio e gas.
L’ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e
molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare
nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo
film. Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi
infiniti e ordinati delle terre post- sovietiche si intrecciano nel
film e nella mente dell'autore con le immagini dell’Italia anni
‘60, trovate sia negli archivi ENI che in quelli personali girati
dalla madre e dal padre di Andrea Segre, che negli anni ’60,
ventenni, hanno vissuto l’euforia della crescita. Viaggiando tra
Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e
l'iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare
le vite e i sogni di vecchi contadini o pastori e di giovani donne le
cui vite sono rivoluzionate dall'impatto delle multinazionali del
petrolio nell'economia kazaka. I loro racconti dialogano a distanza
con quella di uomini e donne italiane che cinquant'anni fa vissero
simili emozioni e speranze.
L'ingresso costa 6 euro, ridotto 5.
www.spazioalfieri.it