mercoledì 4 dicembre 2013

Festina legge Gilgamesh


Forough è iraniana e Laurie è francese. Anni fa sono arrivate in Italia da giovani donne, con in valigia sogni e strumenti, l'una nell'ambito della pittura, l'altra in quello della grafica. Ecco che assistere alla nascita del loro primo libro, con tavole illustrate a quattro mani, è un po' come vederle sbocciare.

Il volume si intitola Gilgamesh. L'epopea del Re di Uruk e con 20 euro potete acquistarlo anche alla Feltrinelli. Ogni copia riporta un codice che permette di scaricare la versione letta da Francesco Pannofino. I testi sono sempre al femminile, di Alessandra Grimaldi.
Al momento Laurie e Forough stanno allestendo la mostra al Palazzo delle Esposizioni a Roma, che inaugura domani e visitabile per tutto il periodo delle Feste. Se chiedi loro di raccontarti come sono arrivate dall'idea al risultato, alla sovrapposizione di segni neri e pesanti di inchiostro a petali di colore, è probabile che ti raccontino due storie diverse.


Ascolterai la storia di Laurie, che inizia a tracciare profili maschili senza mai staccare la matita dal foglio, e che poi sostituisce la matita con cotton fioc intinti nel nero. La sua ricerca da tempo agita nei territori della commistione tra tecniche e immaginari: grafica e fotografia, adesso grafica e pittura. Vive l'arte come il lavoro, con perfezionismo e assoluta volontà di affermazione, alla ricerca di una gioia che curi le proprie ombre.
Ascolterai quindi la storia di Forough, che da quando la conosco difende la sua identità culturale rifiutando compromessi da colloquio di lavoro sbrigativo e la stupidità delle generalizzazioni. Con attenzione e dedizione, si dedica alla riscoperta critica delle tecniche antiche e dei simboli per raccontare insieme il passato ed il futuro. Integralista nella sua delicatezza, affida a farfalle, nuvole e occhi il colore speranzoso che accompagna l'epopea.