giovedì 19 agosto 2010

Festina USA Washington e piove

A Washington i muesi non si pagano. Festina ha affrontato anche l'evacuazione dal treno per raggiungere la città e rimbalzare da un edificio all'altro. Ha speso la sua giornata a caccia di ispirazione per 5 ipotetiche domande da rivolgere al presidente. Dopo il giardino botanico, ha visitato il National Museum of the American Indian, osservando gli universi in cui è possibile organizzare il mondo, imparando qualcosa sui casinò dei nativi americani e pranzando nel self service più particolare della nazione, con una trota impanata, zucca affumicata e una cioccolata aromatizzata dalla terra mesoameircana.
Il giro è continuato nelle roccaforti dello Smithsonian, tra gli scheletri dei dinosauri e le scarpette rosse di Dorothy nel Mago di Oz. Ecco che poi, sotto una pioggia che andava e veniva, con i sandali di stoffa zuppi di acqua, ha guadagnato la via trionfale che si allunga parallelamente alla facciata della Casa Bianca.
Ferma davanti a casa sua, ho infine affrontato la questione: se potessi fare 5 domande ad Obama Mister President, cosa gli direi? Mi sono venute in mente le problematiche ecologiste e la pena di morte. Ho pensato alle facce e all'umiltà di certi lavoratori messicani che puliscono stazioni, treni, uffici. Mi sono ricordata la descrizione del suo insediamento scritta per Internazionale da Jovanotti. La mia mente s'è trovata a ripensare a sua moglie e alla Chicago dove lui è cresciuto.

Adesso mentre un pittbull nero mi lecca la faccia, passo la palla a voi: quali domande fareste ad Obama, se vi invitasse a prendere un tè nella sua casina bianca?